Buy CALL e Buy PUT: l'acquisto di opzioni finanziarie

Introduzione all'acquisto di opzioni finanziarie, esempi di acquisto e grafici di riferimento.

Come abbiamo visto nel precedente articolo l’acquisto di opzioni finanziarie determina il diritto di acquistare o vendere il titolo sottostante al prezzo definito dallo strike ed entro una determinata data.

A seconda che si scelga di acquistare una CALL o una PUT si ha una differente aspettativa sull'andamento del titolo. Chi sceglie di acquistare una CALL ha una visione rialzista, quindi intende guadagnare dalla crescita del prezzo del titolo. Chi acquista una PUT ha invece una visione ribassista, quindi si aspetta una discesa del prezzo del titolo.

L'acquisto di opzioni CALL comporta un profitto potenzialmente illimitato, poichè questo è legato all'aumento del prezzo del titolo, che di fatto può crescere senza limiti. La perdita è determinata dal prezzo del premio pagato. Il punto di pareggio è dato dalla somma dello strike con il premio.

Se, ad esempio, a gennaio 2019 siamo interessati al titolo ABC, ci aspettiamo che questo possa aumentare di valore entro un mese e vogliamo acquistarlo ad un prezzo inferiore, possiamo acquistare un opzione CALL con scadenza ad un mese. Supponiamo che questo attualmente stia quotando 90 dollari, e la nostra previsione è che entro un mese esso superi i 100 dollari, possiamo acquistare una CALL con strike 100 e con scadenza a febbraio 2019. Ipotizziamo che il premio da pagare sia di 2 dollari, il nostro punto di pareggio sarà 102. Il premio che abbiamo pagato sarà anche la nostra massima perdita.

In base ai movimenti del prezzo, determiniamo i possibili scenari (Fig.1):

  • il prezzo sale e supera lo strike: si è realizzata la nostra previsione, quindi possiamo acquistare il titolo pagandolo meno della sua quotazione attuale, e poi magari decidere di rivenderlo ottenendo quindi un profitto. Oppure possiamo scegliere di rivendere l'opzione senza esercitare il diritto;
  • il prezzo lateralizza: in questo caso, non essendosi realizzata la nostra previsione, non otteniamo nessun profitto, e perdiamo la somma pagata per il premio;
  • il prezzo scende: anche in questo caso non realizziamo nessun profitto.

Figura 1: Grafico profit-loss Buy CALL

L'acquisto di opzioni PUT comporta un profitto limitato e definito dallo strike, mentre la perdita è determinata anche in questo caso dal prezzo del premio pagato. Il punto di pareggio è dato dalla differenza tra strike e prezzo dell'opzione. Se acquistiamo una PUT ci aspettiamo una discesa del titolo, per cui acquistiamo il diritto di venderlo ad un determinato prezzo. 

Se ad esempio, a gennaio 2019 prevediamo che entro un mese il titolo ABC subirà un calo e vogliamo venderlo ad un prezzo superiore rispetto a quello che ci aspettiamo, possiamo acquistare un'opzione PUT con scadenza ad un mese. Supponiamo che attualmente ABC sia quotato a 90 dollari, e che entro un mese noi pensiamo che possa scendere sotto gli 80, possiamo acquistare una PUT con strike ad 80 e scadenza a febbraio 2019. Ipotizziamo che il costo dell'operazione sia di 2 dollari, quindi 200, il nostro punto di pareggio sarà di 78.

In base ai movimenti del prezzo, determiniamo i possibili scenari (Fig.2):

  • il prezzo scende e supera lo strike: si è realizzata la nostra previsione e possiamo esercitare l’opzione, quindi possiamo vendere le azioni al prezzo dello strike, e poi magari riacquistarle a prezzo inferiore. Oppure, potremmo rivendere l’opzione senza esercitarla. 
  • il prezzo sale: non otteniamo profitti, e perdiamo la somma pagata per il premio;
  • il prezzo lateralizza: anche in questo caso non realizziamo nessun profitto.

Figura 2: Grafico profit-loss Buy PUT

Nel prossimo articolo analizzeremo la vendita di opzioni.

 

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